Impegno

Come candidato al Parlamento Europeo 2009, se eletto, mi impegnerò su queste priorità:

  1. Promuovere attivamente gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica, privilegiando la ricerca di base;

  2. Rendere vincolante la ” Carta europea dei ricercatori” ed il “Codice di condotta per l’assunzione dei ricercatori”, strumenti fondamentali per definire diritti e doveri dei lavoratori della conoscenza e per raggiungere una definizione comune delle carriere nel settore della ricerca e favorire la mobilità dei ricercatori in tutta Europa;

  3. Promuovere l’insegnamento delle materie scientifiche nell’Unione a tutti i livelli di istruzione per contrastare la diminuzione di interesse, tra le giovani generazioni, verso gli studi scientifici e la ricerca;

  4. Impegnarsi per una maggiore diffusione del sapere. Applicare la Dichiarazione di Berlino sul libero accesso alla conoscenza nelle discipline scientifiche e umanistiche a livello europeo anche come passo importante per utilizzare Internet come mezzo di diffusione della conoscenza;

  5. Promuovere la creazione di nuove forme di organizzazioni di ricerca comuni, finanziate direttamente con fondi europei ed aperte ai ricercatori di tutti i paesi dell’Unione per realizzare un maggior coordinamento della ricerca europea e superare la frammentazione esistente;

  6. Valorizzare organismi di gestione come il Consiglio Europeo della Ricerca (CER) in grado di allocare le risorse pubbliche per la ricerca con razionalità ed efficacia, secondo i meriti scientifici delle proposte.

  7. Ampliare il ruolo dei Centri comuni di ricerca (CCR) europei perché diventino strutture pubbliche di alto livello scientifico e tecnico in grado di fornire “know how” specialistico alle istituzioni UE. I CCR devono fornire pareri indipendenti, spesso indispensabili per i processi decisionali su aspetti fondamentali (qualità della vita, sicurezza alimentare, ambiente, protezione dei consumatori, ecc.);

  8. Lavorare perché venga superato l’attuale meccanismo di tutela dei brevetti, rivelatosi inefficace nel promuovere l’innovazione scientifica e la diffusione di nuove tecnologie. Un’insistenza eccessiva sulla brevettabità genera uno sbilanciamento delle risorse, con investimenti orientati verso le aree che generano maggiori profitti, piuttosto che su quelle con ricadute più importanti per l’intera società;

  9. Impedire che considerazioni religiose, ideologiche o di proprietà intellettuale possano condizionare la libertà di pensiero ed ostacolare la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico.

  10. Rafforzare la cooperazione internazionale in materia di ricerca per promuovere il dialogo, la pace e la sicurezza.

3 Risposte so far »

  1. 1

    Grazie per il vostro impegno per la ricerca di base. Non mollate ……

  2. 2

    […] @page { margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } A:link { so-language: zxx } –> questo patto e a diffondere questa […]

  3. 3

    maria luisa said,

    Spero che questo possa servire a valorizzare la ricerca scientifica, che sembra sempre più relegata agli addetti ai lavori, mentre il mondo si occupa d’altro. I nostri ragazzi anche a scuola continuano ad avere il telefonino in mano in ogni momento e sono incollati all’sms. E sono sempre meno convinti che il loro futuro possa dipendere dall’impegno che ci mettono nello studio, richiesto particolarmente per le discipline scientifiche e tecnologiche: come dargli torto? In un mondo di veline, tronisti e di … papi? Potrei continuare, ma me la prenderei con i nostri coetanei e con quelli anche più vecchi che anzichè tenere il timone dritto si sono piegati al “così fan tutti”: meglio un raccomandatissimo posto in banca che un sudatissimo posto di insegnante mal pagato … Sarò andata anche fuori tema, ma fondamentalmente voglio dirvi che sono con voi e che se riuscite a portare avanti queste idee, anche di solo un pochino, nonostante il mezzo in cui si naviga, meritate di essere eletti.


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